La diffusione delle tecnologie digitali, l’espansione dell’intelligenza artificiale e lo sviluppo dei servizi cloud rendono i data center sempre più centrali per l’economia moderna. In Italia, come in altri Paesi europei, la crescente domanda si scontra però con una percezione spesso negativa: i data center sono visti come grandi consumatori di energia e impattanti sul territorio.
Oggi, tuttavia, è possibile ripensarne radicalmente il ruolo. I data center non sono più solo supporti tecnici dell’economia digitale, ma possono diventare motori di rigenerazione territoriale, ambientale e sociale, se pianificati con una visione integrata.
Nasce così il concetto di data center rigenerativo: infrastrutture capaci di generare benefici tecnologici, civici e ambientali. Se progettati strategicamente, possono riqualificare aree industriali dismesse, favorire l’ammodernamento energetico di interi quartieri, restituire calore alla rete urbana, utilizzare fonti rinnovabili e coinvolgere competenze locali nella costruzione e gestione. Questa visione è sempre più condivisa dalle istituzioni pubbliche, che chiedono non solo il rispetto di criteri ambientali, ma anche un impatto sociale positivo attraverso misure compensative.
Per ottenere risultati concreti serve però cambiare prospettiva e imparare a considerarli come il nodo funzionale di un ecosistema che coniuga esigenze digitali, ambientali e sociali.
Drees & Sommer Italia, società leader nel Project & Construction Management, sta portando questa visione nel nostro Paese, grazie ad un’esperienza decennale e una presenza consolidata in mercati avanzati come Germania, Paesi Bassi e Scandinavia, dove i data center sono pianificati secondo logiche di responsabilità sistemica e standard elevati di efficienza, sostenibilità e integrazione.
Drees & Sommer mette infatti a disposizione un’esperienza internazionale maturata in contesti in cui il mercato ha già compiuto un’evoluzione significativa in chiave sostenibile.
L’approccio distintivo di Drees & Sommer Italia unisce visione strategica e operatività locale, offrendo una combinazione di competenze che facilita la transizione verso un nuovo modello infrastrutturale, in cui il data center diventa attore attivo dello sviluppo sostenibile.
Tra i casi più rappresentativi, il progetto di un nuovo campus digitale nella periferia milanese, dove Drees & Sommer contribuisce alla trasformazione di un’ex area industriale con un approccio circolare e a basso impatto. Il progetto prevede il riutilizzo del calore per usi comunitari e la realizzazione di opere compensative ambientali a favore del territorio.
Elemento chiave è la gestione coordinata degli stakeholder: amministrazioni locali, enti autorizzativi, cittadini, imprese e fornitori. Trasparenza, dialogo e condivisione anticipata di impatti e opportunità sono fondamentali per costruire progetti solidi e condivisi.
Questo processo richiede competenze specifiche di Project Management, conoscenza del territorio, capacità di ascolto e governance solida. È una sfida possibile, oggi più che mai necessaria.
Ripensare i data center in questa prospettiva significa superare la logica della mera installazione tecnica e inserirli in una visione di sviluppo integrato, dove infrastrutture digitali, responsabilità ambientale e progresso territoriale convergono. Un’opportunità concreta anche per l’Italia, dove esperienze internazionali, competenze locali e visione strategica possono dare vita a un nuovo modello infrastrutturale, capace di rispondere con responsabilità alle sfide del presente.